Alluvione 4 Novembre 2011

per non dimenticare

 

Il 4 Novembre 2011 è cominciato come un Venerdì qualsiasi. Le TV e i giornali ancora riempivano le cronache con il racconto dell'alluvione nelle Cinque Terre e in Lunigiana. Il meteo annunciava forti pioggie e la Protezione Civile aveva diramato un allerta 2. Non era la prima volta, e di certo non una novità per una citta che con i capricci del tempo fa i conti da sempre. Dopo le piogge della notte il mattino si apre con una tregua e quindi la vita in città comincia come sempre: bambini e studenti diretti a scuola, genitori verso il posto di lavoro, anziani intenti alle solite occupazioni. Il nostro Studio viene aperto come sempre alle 8.00 dal nostro infermiere Lovrano, e poco dopo vede arrivare i medici e le segretarie. A metà mattina la pioggia riprende vigore e diventa molto violenta. Ma ancora nessuno può immaginare cosa sta per accadere. Alle 12.00 lo Studio chiude e Lovrano carica in auto le due segretarie, Claudia e Gea, e si dirige verso lo stadio, per poi attraversare il ponte sul bisagno. Il torrente, quasi in secca fino a pochi giorni prima, è diventato ora un fiume in piena. Lovrano prosegue poi per castelletto, quartiere in collina che non verrà toccato dall'alluvione imminente.

Passano i minuti e la pioggia continua a cadere con una intensità pazzesca. Intorno alle 12.30 ecco l'avvenimento che determinerà gli eventi tragici della giornata: l'esondazione del Rio Fereggiano.

 

L'esondazione del Rio Fereggiano: a destra il rio e a sinistra la strada invasa dall'acqua

La furia dell'onda in via Fereggiano

L'onda travolge tutto in via Fereggiano

 
L'ondata impetuosa di acqua e fango che fuoriesce dal Rio Fereggiano all'altezza di via Pastonchi si riversa sulla via omonima e trascina con se tutto ciò che incontra: auto, moto, cassonetti... e i pochi passanti che cercano rifugio dove possono. Con la sua furia sfonda le vetrine dei negozi e si spinge nei fondi dei palazzi devastando ogni cosa.

Proseguendo nel suo cammino invade piazza Galileo Ferraris, dove si trova la scuola elementare Papa Giovanni XXIII, e prosegue nelle vie che da essa si diramano: via Tortosa, Corso sardegna e via Monticelli. Anche in queste vie la distruzione è totale. Ricordiamo in particolare la distruzione della Farmacia Manca in via Fereggiano e i gravissimi danni alla Farmacia Monticelli nella via omonima.

Ecco come si presentava la situazione in corso De Stefanis, ripresa dal palazzo adiacente il nostro studio. Oltre l'autobus si vede l'incrocio tra corso De Stefanis al centro, via Fereggiano a sinistra e corso Sardegna a destra.

 
 
 
Per fortuna molte persone, specie gli anziani del quartiere, erano rientrate in casa per il pranzo. Non si può certo dire la stessa cosa per i bambini che invece stavano proprio in quel momento uscendo da scuola. Anche i medici dello studio, che avevano finito il lavoro della prima parte della giornata, si sono ritrovati in strada in quel frangente. Il Dr. Lombardi sicuramente ha vissuto l'esperienza più drammatica.
 
Dr. Lombardi: verso le 12,20 terminata l'attività in Studio, mi avvio a prendere mia figlia Chiara a scuola, presso Ist. Maria Ausiliatrice, in corso Sardegna angolo via Fereggiano; alle ore 12,40 Io e Chiara usciamo da scuola su corso Sardegna e saliamo in auto; sta piovendo forte ma non vi è intralcio alla circolazione. Per evitare di costeggiare il Bisagno che viene riferito in piena, ci dirigiamo verso monte ma giunti all' incrocio tra corso Sardegna e corso De Stefanis non possiamo andare oltre perché ci sono un SUV e un camion fermi davanti a Noi. Subito non è chiaro il perché, poi vedo un' onda marrone alta come la macchina che si dirige verso di noi. In un attimo siamo sommersi. In varie ondate arrivano motorini, cassonetti della spazzatura (uno di questi ci colpisce sulla fiancata); non so bene come ma riesco a girare la macchina e a tornare indietro verso via Bonifacio per raggiungere poi la salvezza  (qui la strada è allagata ma non c'è l' impeto dell 'onda). Giunto sotto il nostro studio sembra  un altro mondo e le persone incredule guardano la macchina mal ridotta con un ramo d' albero piantato nel radiatore, e a stento credono alle mie parole che sia straripato il Fereggiano.

Via Fereggiano e Piazza Galileo Ferraris

Con la macchina malconcia e scossi da quanto accaduto, riusciamo a raggiungere casa in  via Robino. Il pensiero corre ai colleghi, alle segretarie e all' infermiere che prima di me hanno lasciato lo studio o che ancora vi si erano trattenuti. Fortunatamente i telefoni cellulari funzionano e tutti stanno bene
Dr.ssa Bruno: ho lavorato nel mio secondo studio di via Cagliari fino alle 12.30 circa, ignara di cosa stesse succedendo in strada a pochi passi di distanza. Quando sono uscita dal portone ho visto la gente in corso Sardegna che correva verso Brignole, con l'acqua alle caviglie, e mi sono messa anch'io a correre nella stessa direzione. Finalmente ho raggiunto il mio palazzo e sono salita in casa. Solo allora, dalla finestra, ho visto l'onda in arrivo da via Fereggiano che stava travolgendo tutto quello che incontrava

Corso Sardegna

 
Dr. Carraro: ho attraversato in scooter l'incrocio tra corso De Stefanis e via Fereggiano verso le 9.30 di quello che sembrava un normale mattino di pioggia, per poi dirigermi nel mio secondo studio a Quarto. Alle 12, terminato il lavoro, sono ripartito da Quarto per tornare a Marassi, ignaro di cosa stesse succedendo. Subito ho trovato via Prasca bloccata da un pino che si era abbattuto sulla strada occupandola interamente. Sono quindi salito su corso Europa, la principale arteria del levante, che era a tratti completamente allagata, e con il traffico in tilt. All'altezza del ponte di Sturla sono dovuto salire sul marciapiede per poter avanzare fino all'incrocio con via Isonzo. Qui l'altezza dell'acqua superava la pedana dello scooter che non riusciva ad avanzare. Per miracolo il motore era ancora acceso. Così ho desistito e ho svoltato in via Timavo, leggermente in salita, e mi sono rifugiato a casa dei miei genitori. Il palazzo era in black out elettrico e la rete dei cellulari era off, ma per fortuna con gli sms abbiamo mantenuto i contatti con i colleghi e il personale dello studio.

Corso Europa incrocio via Isonzo

 
 
Ecco altre immagini dell'alluvione a Marassi e nel Centro città

Via Fereggiano angolo viale Centurione Bracelli

Corso Sardegna incrocio corso De Stefanis

Via Del Piano

Ponte Serra direzione via Monticelli

Esondazione del Bisagno davanti Borgo Incrociati

Ponte Castelfidardo verso Borgo Incrociati

Via Tolemaide verso Brignole

Stazione Brignole e piazza Verdi

Incrocio via XX Settembre - via Fiume

piazza delle Americhe

 
Marassi the day after

Fondi commerciali di corso De Stefanis il 5 Novembre...

... e il 6 Novembre

cataste di auto in piazza G. Ferraris...

... e in via Fereggiano

Il Rio Fereggiano nel tratto dove è esondato

Volontari all'opera in via Fereggiano

6 Novembre, in via Fereggiano il Dr. Farese...

e il Dr. Carraro

 
 
 
 
© SMD - Ultima mod. 8 Novembre 2011