Nel 1923 una epidemia negli USA, partita dal mercato dei polli di New York, si è rapidamente diffusa a tutta la costa Orientale. Ed è stata eradicata in un anno.
La malattia è stata segnalata in tutto il mondo, ma i focolai da virus ad alta patogenicità (peste aviaria propriamente detta) erano considerati di rara insorgenza.
Verosimilmente tutte le specie aviarie sono suscettibili di infezione e tutti gli studiosi sono concordi nel ritenere gli uccelli il crogiolo evolutivo di origine di tutti i virus influenzali che si sarebbero adattati nel corso di milioni di anni.
Sebbene il virus influenzale umano derivi dal virus influenzale aviario, cioè ne sia una forma modificata abile all'infezione umana, per quanto riguarda il virus aviario sino a una decina di anni fa non erano mai stati descritti e dimostrati casi di trasmissione diretta da uccelli a umani.
Dal 1997 in poi la prospettiva è drasticamente cambiata con le segnalazioni di diversi casi di influenza trasmessi direttamente dal pollame in occasione delle gravi epidemie che hanno interessato varie parti del mondo ma soprattutto l’estremo oriente. Sinora solo i sottotipi H5, H7 e H9 sono stati capaci di compiere il “salto di specie”: H7N7, H9N2, H7N2 e H7N3 e H5N1.
L'epidemia
da virus H5N1 iniziata alla fine del 2003 nel sud-est
asiatico (e ancora in atto) ha coinvolto, sinora, più di 150
milioni di volatili. Dall'ottobre 2005 il virus è entrato in
Europa, in Turchia, e da qui nel resto del continente,
variamente segnalato, soprattutto nei volatili selvatici,
nonché in Italia. Numerosi focolai di influenza aviaria si
sono verificati in Italia e sono stati bloccati mediante
l'applicazione del regolamento di polizia veterinaria.
Centinaia di migliaia di volatili sono stati distrutti e in
qualche caso si è praticata la vaccinazione. Dal Febbraio
2006 l'infezione non è più stata segnalata in volatili
domestici italiani. Il virus è stato ricercato in migliaia
di uccelli selvatici noti, uccisi da cacciatori o catturati:
è stato evidenziato solo in alcuni cigni e in un'anitra.
Allo scopo di mantenere un efficace monitoraggio della
situazione è stato costituito presso l'Istituto
Zooprofilattico delle Venezie un laboratorio di riferimento
altamente specializzato ed efficiente. L'influenza aviaria
rimane endemica in paesi asiatici, dove provoca importanti
danni in allevamenti di anitre e polli, incidendo
negativamente sull'alimentazione umana e sull'economia.
Nel periodo dal Dicembre 2003 al febbraio
2006 le persone riscontrate infette sono state173, delle
quali 93 morte: si é trattato di persone a contatto con
pollai familiari o di lavoranti in mercati di tipo rurale
che avevano maneggiato pollame vivo o macellato. Programmi
di sviluppo avicolo per l'esportazione sono stati annullati,
rovinando economie che puntavano su tale indirizzo (ad
esempio Tailandia).
Tra il
2003, anno in cui è stato
identificato il primo caso,
al giugno 2013 sono stati
ufficialmente notificati
all'OMS, da 15 paesi, 630
casi confermati in
laboratorio di infezione da
virus influenzale H5N1
nell’uomo, di cui
375 sono deceduti.
Gli ultimi casi segnalati
all'OMS provenivano dalla
Cambogia e dall’Egitto. Le
indagini epidemiologiche
indicano che questi casi
sono sporadici, la loro
comparsa è attesa e
probabilmente potranno
verificarsi in futuro. Nella
maggior parte dei casi, le
persone ammalate hanno avuto
un contatto stretto con
animali infetti o con
oggetti contaminati dalle
loro feci. Inoltre, il 31
marzo 2013, il Centro per il
Controllo delle Malattie
(CDC) Cinese ha isolato un
nuovo virus influenzale
riassortante A/H7N9,
da 3 casi di malattia
respiratoria severa,
epidemiologicamente non
correlati. Il sequenziamento
del virus ha evidenziato la
sua origine aviaria. Fino al
29 maggio 2013, sono stati
segnalati all’OMS 132
casi confermati di
infezione umana da virus
H7N9, con 37
decessi. In questa
fase, il rischio di
diffusione del virus in
Europa è considerato basso.
L’OMS non raccomanda
controlli speciali ai punti
di ingresso né eventuali
restrizioni a viaggi o rotte
commerciali. Tuttavia, in
Italia, la sorveglianza è
stata rinforzata per
ricercare l’influenza A/H7N9
in persone di ritorno da
Paesi a dimostrata
trasmissione del virus, che
presentano un quadro
respiratorio grave.
Pertanto, il 16 maggio 2013
è stata emanata una
circolare “Infezione da
virus influenzale A(H7N9)
nell’uomo” nella quale sono
riportate le indicazioni
dell’OMS e del Centro
europeo per il controllo e
la prevenzione delle
malattie (ECDC) per la
sorveglianza.