Il Meningococco (Neisseria meningitidis) è un batterio diffuso in tutto il mondo, di cui si conoscono 13 sierotipi differenti, dei quali  solo i sierotipi A, B, C, W135 e Y sono frequente causa di malattia (Il sierogruppo A è il più diffuso in Africa, mentre il B è il più diffuso in Europa). Questo batterio è presente normalmente nel naso e nella gola di molte persone ( 1-2%) e si trasmette attraverso le goccioline emesse con gli atti respiratori. Nella maggior parte dei casi la presenza del Meningococco non provoca alcuna malattia. In alcuni casi invece, per motivi non ancora conosciuti, esso causa gravi malattie invasive, come la meningite e la setticemia. Queste forme iniziano di solito in modo improvviso con febbre molto elevata, malessere generale, cefalea, nausea e vomito. Nei due terzi dei casi si può avere una eruzione cutanea diffusa e nel 20 % dei casi si possono avere convulsioni. La mortalità della meningite è del 10-20%. Il 20 % delle persone colpite e guarite ha esiti neurologici permanenti. La letalità della sepsi è invece del 40%. Le infezioni invasive da meningococco sono più frequenti tra i bambini di età inferiore a 5 anni, ma la malattia colpisce anche gli adolescenti e i giovani adulti. Le infezioni da Menigococco si curano con idonei antibiotici, che sono efficaci se somministrati tempestivamente (per questo motivo è molto importante che la diagnosi avvenga in tempi molto brevi). Il soggetto non è più contagioso dopo 24 ore dall'inizio della terapia. In Italia circolano principalmente due diversi tipi di meningococco, il B e il C, con il maggior numero dei casi di infezione che si verificano verso la fine dell'inverno o all'inizio della primavera. Dall’esame dei dati disponibili al Ministero della Sanità risulta che dal 1994 al 2002 il sierogruppo B ha sempre nettamente predominato sul sierogruppo C mentre dal 2002 si è assistito ad un amento di casi di infezione da sierogruppo C e nel 2004 il numero dei casi dovuti al sierogruppo C ha superato nettamente il numero dei casi da meningococco gruppo B.