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Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere Morbillivirus (famiglia dei Paramixovirus). E’ una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile. Si trasmette solo nell’uomo. I malati vengono isolati nel periodo di contagio. Il Morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. Una volta contratto, il Morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita. Il Morbillo è diffuso in tutto il mondo. E’ una delle più frequenti febbri eruttive, sebbene sia molto meno comune da quando è in uso la vaccinazione con richiamo. Nei paesi a clima temperato, come l'Italia, colpisce i bambini verso la fine dell’inverno e la primavera. In Italia la malattia deve essere obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffredore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema), composta di piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, l’esantema scompare a cominciare dal collo. A volte, rimane una desquamazione della pelle per qualche giorno. Le complicazioni sono relativamente rare, ma il Morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello). Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse.
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Cenni storici sulla Vaccinazione |
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Il vaccino anti-morbilloso, disponibile dal 1968, è costituito da virus viventi attenuati, con i ceppi Scwarz o Moraten entrambi derivati da ulteriore attenuazione del ceppo Edmoston. In Italia è stato immesso sul mercato nel 1976 ed è raccomandato dal Ministero della Salute fin dal 1979. Negli anni ’60, immediatamente precedenti all’introduzione della vaccinazione, venivano notificati circa 74000 casi di Morbillo all'anno, mentre negli anni 90, grazie alla vaccinazione, le notifiche erano bruscamente diminuite a poche migliaia. Si sono avute però ancora due grandi epidemie, nel 1997 e nel 2003. Nel 1997 sono state registrate circa 41000 notifiche, il 95% delle quali nella fascia di età compresa tra 0 e 14 anni. Nel 2002-2003, in quello che è stato chiamato il "biennio nero", sono state registrate 60 mila persone infettate e otto morti. A pagarne di più le conseguenze i giovanissimi delle regioni del Sud, dove l'incidenza del virus è stata di 22 volte superiore a quelle del Nord ed 8 volte rispetto alle regioni del Centro. A questo punto le autorità sanitarie italiane e l'Organizzazione mondiale della Sanità hanno deciso di impegnarsi a fondo nei piani di vaccinazione, per arrivare alla completa "eradicazione" del morbillo nei Paesi europei entro il 2010, data fissata in un primo momento nel 2007. Conseguenza immediata di questo impegno è stato un brusco calo delle infezioni, scese a dodicimila nel 2003 e 215 nel 2005. Nel biennio 2006-07 c'è stato però nuovamente un aumento dei casi di Morbillo in Italia, tra cui uno mortale. In Liguria, dal 2010 ad oggi, i dati di sorveglianza sindromica mostrano ripetuti sfondamenti del cut-off epidemico, in particolare nei mesi primaverili. La caratterizzazione molecolare dei virus del Morbillo circolanti negli ultimi 4 anni evidenzia una eterogenea co-circolazione di microrganismi appartenenti a diversi genotipi, quadro riconducibile sia alla continua circolazione sul territorio nazionale dei genotipi D4 e D8, sia all’introduzione di nuovi ceppi. Un quadro di questo tipo suggerisce che il livello di suscettibilità della popolazione permette la circolazione di virus nella comunità e che l’introduzione di nuovi ceppi gioca un ruolo rilevante nel sostenere microepidemie annuali. |
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Il Vaccino attuale |
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• Il vaccino trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) contiene versioni indebolite di virus vivi del Morbillo, della Parotite e della Rosolia. La vaccinazione può essere eseguita in tutta la popolazione, anche nei soggetti che avessero superato la singola malattia naturale. La combinazione dei tre agenti comporta la stessa alta percentuale di sieroconversione corrispondente o superiore a quella che si otterrebbe con l'uso di un singolo componente. Le reazioni più frequenti, che compaiono dopo 6-10 giorni dalla vaccinazione, sono rappresentate da febbre, più di rado esantema fugace e tumefazione dei linfonodi regionali, a seconda della sede dell'inoculazione. Le reazioni dopo la seconda dose di richiamo (attualmente prevista ai 6 anni di età) sono molto simili, con minore frequenza.
Il vaccino MPR, contenendo vaccini a virus vivi attenuati, non può essere somministrato in gravidanza, sebbene l’effettuazione accidentale della vaccinazione in donne che non sapevano di essere in gravidanza, non ha mai fatto registrato un aumento di aborti o malformazioni. |
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Genova - ASL3 Il Vaccino trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) viene ora offerto in forma attiva e gratuita per tutti i bambini al 13° mese di vita con richiamo al 5°-6° anno. Per informazioni si può contattare la Segreteria S.C. Igiene e Sanità Pubblica al numero 010849846 |
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© SMD - Ultima mod. 8 Agosto 2018 | |||