Studio Medico Destefanis

Medicina di Gruppo

 

Vaccino

Anti-Tifico

 
 
 

La Febbre Tifoide

E' una malattia batterica provocata da un batterio, la Salmonella Typhi, appartenente al numerosissimo genere Salmonella. Si tratta di una malattia acuta sistemica che coinvolge l'intero organismo, e compare dopo un periodo di incubazione variabile da 3 giorni a 3 mesi. E' caratterizzata da esordio insidioso, febbre elevata, cefalea, malessere generale, anoressia (mancanza di appetito), rallentamento delle pulsazioni (bradicardia relativa), esantema papuloso localizzato al tronco, tosse secca e disturbi gastrointestinali (costipazione o diarrea). Il tasso di letalità del 10% può essere ridotto a meno dell’1% con la tempestiva terapia antibiotica. Le infezioni invasive e la mortalità sono molto più frequenti nei lattanti, anziani e pazienti con malattie croniche debilitanti. La trasmissione avviene per via oro-fecale: il contagio può essere diretto, attraverso le mani, oppure indiretto, tramite l’ingestione di acqua ed alimenti (verdure, latte, carni, molluschi o frutti di mare, uova) contaminati da materiale fecale. Il serbatoio d’infezione è rappresentato dall’uomo malato o portatore. La malattia può presentarsi in forma clinicamente lieve o asintomatica, specialmente nelle aree endemiche, ed è frequente la possibilità dell'instaurarsi dello stato di portatore cronico, che può essere anche molto prolungato nel tempo. L’incidenza annuale di febbre tifoide nel mondo viene stimata in circa 17 milioni di casi con circa 600.000 morti.
In Italia (2 casi per 100.000 abitanti/anno) è presente soprattutto nelle regioni meridionali (Puglia, Basilicata, Campania, Sicilia) e maggiormente nelle province costiere. Nelle altre Regioni i casi sono eccezionali e questi di solito sono conseguenza di viaggi all’estero in Paesi in cui mancano appropriate misure igieniche per l’acqua potabile e il cibo.

 

Cenni storici sulla Vaccinazione

Nel 1896, Pfeiffer e Kalle svilupparono il primo vaccino anti-tifico composto da batteri inattivati dal calore. Nello stesso anno, Georges Fernand Isidore Widal scoprì la capacità agglutinante i bacilli del siero dei convalescenti. Su tale caratteristica si basano da allora il test sierologico di agglutinazione di Widal e gli studi sui sierotipi condotti da Kauffmann e White negli anni '20 e '40 del Novecento.

 

Il Vaccino attuale

Nei confronti della febbre tifoide sono disponibili diversi vaccini contenenti germi uccisi:

  1. Un vaccino con germi inattivati, somministrato per via parenterale in due dosi a distanza di un mese l’una dall’altra. Non è raccomandata la vaccinazione al di sotto dei 6 mesi di età. E’ indicato solo in bambini con meno di 2 anni di età ad alto rischio di esposizione. E’ poco usato per gli alti effetti collaterali;

  2. Un vaccino con batteri vivi e attenuati (ceppo Ty21), somministrato per via orale (3 compresse a giorni alterni) a partire dai 6 anni di età. Le compresse vanno conservate in frigorifero e assunte ad un’ora di distanza dai pasti. La protezione inizia circa 10 giorni dall’assunzione dell’ultima compressa e persiste per circa 5 anni. Possiede un'efficacia stimata in circa il 70%.

  3. Un vaccino contenente solo l’antigene polisaccaridico "Vi" purificato della Salmonella Typhi, da somministrare per via intramuscolare (una sola dose con richiami ogni 3 anni) a partire dai 2 anni di età. Il vaccino conferisce efficacia protettiva 7 giorni dopo l’iniezione.

La vaccinazione è indicata in situazioni epidemiche e per viaggiatori diretti in zone endemico-epidemiche, oppure per soggetti maggiormente esposti a rischio per motivi professionali (tecnici di laboratorio, addetti allo smaltimento di rifiuti, etc...).

 


 

 
© SMD - Ultima mod. 3 Agosto 2007