Studio Medico Destefanis

Medicina di Gruppo

 

Vaccino

Anti-Pertosse

 
 

La Pertosse (o tosse canina) è una malattia infettiva di origine batterica molto contagiosa, causata dal batterio Bordetella Pertussis. E' una delle malattie infettive più contagiose che si conoscano, tanto che un bambino con pertosse può contagiare fino al 90% dei bambini e degli adulti non immuni con cui viene a contatto. Si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o gli starnuti. L’uomo è l’unico serbatoio noto del batterio, di conseguenza la trasmissione della malattia avviene solo fra esseri umani. Il picco di incidenza si verifica in inverno ed in primavera. La malattia esordisce solitamente con starnuti, raucedine e una fastidiosa tosse notturna. Successivamente, dopo 10-14 giorni, si manifesta una tosse convulsiva e ostinata che rende difficoltosa la respirazione e persino l'alimentazione. La malattia è tanto più grave quanto più precocemente colpisce il bambino. In media, circa il 20 % dei casi di Pertosse nei bambini con meno di un anno devono essere ospedalizzati. Generalmente la malattia ha però una evoluzione quasi sempre benigna e guarisce senza esiti. La mortalità della pertosse è alta: 2 decessi ogni 1000 casi, pressoché completamente a carico dei bambini nel primo anno di vita, e la causa principale di morte è la polmonite.

 

 

Cenni storici sulla Vaccinazione

Il vaccino Anti-Pertosse (DTP), ideato da due scienziati francesi nel 1912, era costitutito da cellule complete del batterio della Pertosse, inattivate col calore. Questa formulazione del vaccino era gravata da una elevata percentuale di effetti collaterali. La ricerca scientifica ha portato negli anni a varie modificazioni del vaccino nel tentativo di migliorarne la tollerabilità. Nel 1993, il gruppo di lavoro di Rino Rappuoli, alla Chiron di Siena, ha realizzato il primo vaccino "acellulare" al mondo, proprio contro la pertosse, utilizzando le tecniche di DNA ricombinante. Un vaccino "acellulare" è un vaccino in cui non è più presente la cellula intera ma solo alcuni elementi estremamente purificati del batterio. Nel Vaccino acellulare contro la pertosse sono rimaste 3 proteine (fatte produrre al batterio stesso in laboratorio) che lo rendono riconoscibile al sistema immunitario. E poiché una di queste proteine è una tossina, il DNA del batterio "da laboratorio" è stato modificato in modo da fargliene produrre una versione innocua. La somministrazione alle persone che si vaccinano di elementi resi così innocui ha permesso di ottimizzare i dosaggi dei vaccini con conseguenze positive sulla efficacia della vaccinazionefino e un minor numero di reazioni avverse, pur conservando elevata efficacia protettiva. Da quanto è stata inserita la vaccinazione anti-pertosse tra quelle raccomandate, i casi di malattia sono calati da oltre 13.000 l'anno negli anni '90 a circa un migliaio attuali. 
 

 

Il Vaccino attuale

La vaccinazione viene raccomandata in tutti i bambini a partire dal 3° mese di vita e si effettua solitamente in associazione con i vaccini antidifterite-tetano (Difterite-Tetano-Pertosse). E' necessaria una dose di richiamo al 6° anno di vita.

Nel corso della vita è raccomandata la somministrazione periodica (ogni 10 anni) della vaccinazione dTpa con dosaggio per adulti, che deve essere offerta in modo attivo, individuando le occasioni e le modalità più opportune per tale offerta. Un’alta copertura con questa vaccinazione consente di limitare la circolazione del batterio della pertosse e ridurre i casi di malattia.

Di grande rilievo è la vaccinazione dTpa durante ogni gravidanza, anche se la donna in gravidanza sia già stata vaccinata o sia in regola con i richiami decennali o abbia contratto la pertosse. Infatti, la pertosse contratta nei primi mesi di vita può essere molto grave o persino mortale, la fonte di infezione è frequentemente la madre, e la protezione conferita passivamente da madri infettate dal bacillo della pertosse o vaccinate molti anni prima è labile e incostante. Per tali motivi, vaccinare la madre nelle ultime settimane di gravidanza consente il trasferimento passivo di anticorpi in grado di proteggere il neonato fino allo sviluppo di una protezione attiva attraverso la vaccinazione del bambino.  Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è il terzo trimestre di gravidanza, idealmente intorno alla 28a settimana.

 

 

 
 
 
© SMD - Ultima mod. 8 Agosto 2018