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Medicina di Gruppo

 
 

Vaccino per Papillomavirus

 
     
 


Papillomavirus, il vaccino supera la prova dello studio di fase due

Lione - Che lo sviluppo del vaccino contro il papillomavirus stia procedendo in tempi più rapidi del previsto lo si sapeva (si veda Corriere Medico n° 6, 2005). Ma i dati relativi allo studio di fase Il appena pubblicati su Lancet Oncology sono talmente convincenti da indurre nella comunità scientifica grande attesa nei confronti dei risultati dell'indagine di fase III, tuttora in corso ma in via di conclusione entro quest' anno.
L'indagine di fase II controllata, randomizzata e in doppio cieco con placebo è stata condotta su 552 giovani donne suddivise per ricevere il vaccino o placebo con somministrazioni ripetute al secondo e sesto mese.
Obiettivo primario quello di stimare l'efficacia del prodotto, allestito contro il papillomavirus (Hpv tipo 6,11, 16 e 18), nel ridurre l'incidenza combinata dell'infezione persistente e delle malattie correlate (comprese lesioni cervicali, cancro della cervice uterina e/o condilomi acuminati).
Ad intervalli regolari, nei trenta mesi successivi ai sei mesi di somministrazione le donne sono state sottoposte ad esame ginecologico e prelievo finalizzato a definire il loro stato di immunità contro l'Hpv. «Malgrado lo studio non fosse stato disegnato per misurare separatamente l'efficacia del vaccino sugli end-point delle diverse malattie - spiega Kevin Ault, dipartimento di ostetricia e Ginecologia dello Iowa Carver college of medicine - l'efficacia contro le forme pre-cancerose da Hpv è risultata pari al 100 per cento». Al termine dei due anni e mezzo di follow-up - afferma inoltre Luisa Villa, coordinatrice dello studio e direttore del Gruppo di virologia del Ludwig institute for cancer research - nelle donne che all'inizio dello studio risultavano negative ai vari tipi di Hpv, il vaccino ha ridotto del 90 per cento l'incidenza combinata dell'infezione persistente e delle malattie genitali correlate», All'ultima visita di controllo, infatti, si sono contati 36 casi di malattia o infezione persistente o rilevazione di Hpv nel gruppo placebo contro 4 casi nel gruppo sottoposto a vaccinazione (solo un caso di infezione persistente però è stato in seguito confermato). Al settimo mese la misurazione dei titoli anticorpali sierici anti-Hpv è risultata superiore nel gruppo vaccinato rispetto alle donne in placebo con anamnesi positiva di infezione naturale: al trentaseiesimo mese di followup i livelli anticorpali sono rimasti allo stesso livello o ancora superiori con il vaccino rispetto alle donne del gruppo placebo con risposta immunitaria positiva a una infezione naturale precedente. Nessuna donna ha interrotto lo studio per eventi avversi legati alla vaccinazione.

 

Corriere Medico  21 Aprile 2005   da Lancet Oncology