Influenza Suina

 
Influenza suina è il termine con cui ci si riferisce ai casi di influenza provocati da trasmissione endemica di Orthomyxovirus dai suini all'uomo. Oggi si ritiene che l'influenza suina sia una malattia respiratoria dei maiali causata da un virus influenzale di tipo A. Questo tipo di influenza colpisce con una certa regolarità i maiali. Normalmente gli esseri umani non vengono colpiti da questo virus anche se sono stati documentati casi di contagio (sono stati osservati 12 casi negli Stati Uniti nel periodo che va da Dicembre 2005 a Febbraio 2009). In genere si è trattato di persone che sono state a stretto contatto con i suini). Nel mese di Aprile 2009 un virus simile a quelli che provocano l'influenza nei suini ha provocato una Pandemia su scala planetaria. Questo virus, denominato H1N1/v2009, è un virus nuovo che ha aspetti che riconducono a virus di origine suina, aviaria e umana, e molto diverso dai virus H1N1 che dal 1977 sono presenti sulla scena epidemiologica mondiale.

 

10 Agosto 2010: OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiara conclusa la Fase 6 della Pandemia Influenzale A/H1N1  e pertanto si è ora nella fase post-pandemica.

 

 

 

 

Di seguito la cronologia della Pandemia 2009-2010

 

 

10 Agosto 2010: il Direttore Generale della Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato conclusa la fase 6 dell’allerta pandemica da virus A/H1N1v (2009) e, pertanto, si è entrati nella fase post-pandemica. La decisione è stata presa in base a quanto espresso dal Comitato di Emergenza dell’Oms, che ha valutato la situazione globale e le relazioni dei Paesi nei quali la stagione influenzale è attualmente in corso. Sulla base delle conoscenze acquisite nelle passate pandemie, ci si aspetta che il virus A/H1N1v continui a circolare, nei prossimi anni, comportandosi come un virus stagionale, anche se nell’immediato potrà ancora causare epidemie localizzate di influenza, come sta accadendo adesso in Nuova Zelanda ed in altre aree dell’emisfero australe. Durante la fase pandemica il virus A/H1N1v (2009) è stato dominante rispetto agli altri virus influenzali. Nei Paesi dell’emisfero meridionale, nei quali è in corso la stagione invernale, i casi di influenza sono dovuti a vari virus, come avviene usualmente durante le influenze stagionali.

 

 

6 Agosto 2010: Lieve miglioramento per il paziente marchigiano di 53 anni risultato positivo al virus dell'influenza A/H1N1, e ricoverato all'ospedale San Gerardo di Monza al rientro da un viaggio  in India.

 

 

 

9 Maggio 2010: ad oggi in Italia si sono verificate 259 decessi correlati alla nuova influenza A, di cui il 41,7 donne. Le fasce di età più colpite sono state quella tra i 15 e i 44 anni (32,4% dei decessi) e quella tra i 45 e i 64 anni (34%). Il 77,2% dei decessi è avvenuto in persone che presentavano almeno una condizione di rischio.

 

31 Gennaio 2010: ad oggi in Italia risultano 898.562 persone vaccinate; 10.047.421 dosi di vaccino distribuite; 4.408.000 casi stimati di influenza dall'inizio della pandemia, 229 vittime correlate alla nuova influenza A; 0,005 la percentuale delle vittime in rapporto al totale dei malati di nuova influenza; 443 i casi che hanno necessitato di assistenza respiratoria; 0,010 percentuale dei casi che necessitano di assistenza respiratoria in rapporto al totale dei malati.
 

10 Dicembre 2009: Dopo il picco toccato a Novembre 2009 in Italia i casi di nuova influenza A/H1N1 continuano a diminuire rapidamente.

 

9 Dicembre:  I dati raccolti col sistema di sorveglianza sindromica a Genova indicano che dal 23 Novembre gli indicatori sono sottosoglia. In Liguria, nel corso della settimana 49 si è registrato un calo dei campioni raccolti ed una ulteriore riduzione della proporzione dei campioni positivi che ha raggiunto il 12%.

 

3 Dicembre: in Italia estesa l’offerta vaccinale ai soggetti sani di età compresa tra 6 mesi e 17 anni e agli adulti di età superiore ai 65 anni a rischio per patologia.

 

2 Dicembre: Le Regioni italiane hanno segnalato fino a questo monento 674 ricoveri in ospedale per casi severi di influenza, di cui 353 hanno richiesto assistenza respiratoria: una quota pari allo 0,011 per cento del totale stimato delle persone che hanno contratto la nuova influenza A. La percentuale delle vittime correlate all’influenza A è stata aggiornata rispetto al numero totale di casi stimati da Influnet ed è pari a 0,0032 per cento dei malati, contro lo 0,2 per cento delle vittime correlate alla normale influenza. Va considerato che essendo la percentuale delle vittime calcolata considerando i casi clinici segnalati al sistema di sorveglianza, poiché questi sono molto probabilmente sottostimati, il valore potrebbe essere addirittura inferiore alla stima sopra riportata. Le vittime correlate alla nuova influenza A sono 107.

 

26 Novembre: L’Agenzia europea dei medicinali (Emea) ha esaminato ulteriori dati sui vaccini pandemici autorizzati con procedura centralizzata, Celvapan®, Focetria® e Pandemrix® e ha ribadito che il bilancio dei benefici e dei rischi è positivo nel contesto della attuale influenza pandemica da nuovo virus A/H1N1. L’agenzia ha, inoltre, concluso che Focetria® e Pandemrix® possono essere co-somministrati con vaccini contro l’influenza stagionale non adiuvati.

 

20 Novembre: l’Oms ha pubblicato una nota informativa relativa alla mutazione avvenuta in tre virus A/H1N1 in Norvegia, isolati nei primi due casi di influenza pandemica del Paese e in un paziente con malattia grave. L’analisi dei campioni di oltre 70 pazienti con sintomatologia clinica non ha portato a ulteriori casi di mutazione e ciò suggerisce che la mutazione non sia diffusa nel Paese. Il virus mutato è sensibile ai farmaci antivirali. Mutazioni del virus simili sono state individuate nei primi casi verificatisi ad aprile anche in Brasile, Cina, Giappone, Messico, Ucraina e Stati Uniti. Il significato della mutazione è oggetto di valutazione da parte dell’Oms. Al momento, tuttavia, non vi è alcuna evidenza che le mutazioni stiano conducendo a un maggiore incremento delle infezioni o del numero di casi gravi o fatali.

 

19 Novembre:  I dati raccolti col sistema di sorveglianza sindromica a Genova indicano un superamento della soglia epidemica il 14 ottobre, rimanendovi al di sopra fino al 17 novembre. L'’indicatore ha raggiunto il picco il 30 ottobre (quasi 5 volte il valore soglia), mentre nelle settimane successive si è osservata una rapida riduzione degli indicatori, che dal 9 novembre sono in lenta diminuzione passando da 2,62 (9 novembre) a valori prossimi al doppio della soglia epidemica negli ultimi giorni.

 

3 Novembre: 250.000 i casi di influenza A/H1N1 accertati in Italia, con una incidenza media di 3,8 ogni mille abitanti, in base ai dati diffusi dal Ministero della Salute. 18 il numero totale dei decessi, dopo la morte di un uomo di 37 anni che si trovava in dialisi all'Ospedale di Salerno. I decessi si sono verificati nelle seguenti regioni: 3 in Emilia Romagna, 3 in Lombardia, 1 in Sicilia, 1 in Toscana, 1 in Umbria e 9 in Campania.
 

30 Ottobre: Tutte le Regioni italiane avviano la vaccinazione per influenza A/H1N1v, pur con modalità e tempi differenti.

 

28 Ottobre: I dati forniti in Italia dal sistema di sorveglianza e relativi alla settimana appena conclusa indicano come prevalente la circolazione del virus A/H1N1: 342 positivi su 472 campioni raccolti. Anche nel resto d'Europa la circolazione dei virus influenzali risulta in aumento con una predominanza del virus A/H1N1.

 

23 Ottobre: Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha decretato l'emergenza nazionale per l'influenza A/H1N1, che negli Usa ha colpito un milione di persone uccidendone un migliaio in 46 dei 50 Stati dell'Unione, in modo da accelerare la distribuzione dei vaccini e se necessario potere avviare operazioni speciali per far fronte a una grossa epidemia.

 

20 Ottobre: Emanata in Italia Ordinanza Ministero Salute con misure urgenti in materia di protezione A/H1N1. Vengono definite le categorie alle quali verrà somministrato il vaccino in ordine di priorità:
  1. Personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco del Ministero dell' interno; personale delle forze armate; personale che assicura i servizi pubblici essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990. n. 146 e successive modificazioni secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro o per i soggetti autonomi dalle Amministrazioni competenti; donatori di sangue periodici;

  2. Donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;

  3. Persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni con patologie di cui al comma 2 dell'art. 1 della Ordinanza 11 settembre 2009, nonché i soggetti tra 6 e 24 mesi nati pretermine;

  4. Gli adulti di età inferiore ai 65 anni con patologie di cui al comma 2 dell'art. 1 della Ordinanza 11 settembre 2009

 

15 Ottobre: Inizia la distribuzione alle Regioni italiane del nuovo vaccino per influenza A/H1N1v da parte della Croce Rossa Italiana.

 

5 Ottobre: parte in Italia la Campagna di Vaccinazione Anti-influenzale - ancora nessuna data certa sull'avvio della vaccinazione per virus H1N1.

 

3 Ottobre: Le infezioni da influenza pandemica A/H1N1v 2009 negli Stati Uniti hanno già raggiunto i massimi livelli della stagione. La percentuale di visite ambulatoriali per sindromi simil-influenzali (Ili) ha raggiunto il 5,1% dal 27 settembre al 3 ottobre, superando l'attività dell’A/H1N1v 2009 della scorsa primavera e raggiungendo il massimo livello di attività influenzale degli Stati Uniti dall'insorgere dell’epidemia di influenza stagionale all'inizio del 2008.

1 Ottobre: La Commissione europea ha autorizzato i primi due vaccini contro l'influenza A. Il via libera di Bruxelles riguarda due farmaci, il Focetria® (Novartis) ed il Pandemrix® (GlaxoSmithKline), sui quali si è pronunciato favorevolmente anche il Comitato per i prodotti medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali (Emea) il 24 settembre 2009. L'utilizzo dei vaccini sarà autorizzato in tutti gli Stati membri dell'Ue e dell’Eea (Islanda, Liechtenstein e Norvegia). Ciò dovrebbe garantire che un numero sufficiente di vaccini sia disponibile prima dell'inizio della stagione influenzale, riducendo così il rischio di malattia e morte dei cittadini europei.

30 Settembre: Viene stabilito che può essere praticata la co-somministrazione dei due vaccini, anti-influenzale stagionale e anti-influenza A/H1N1.

10 Settembre:   La stragrande maggioranza dei casi di pandemia influenzale A/H1N1v finora sono stati lievi, i decessi pochi. Resta da vedere se il virus muterà in un ceppo più virulento. Marie-Paule Kieny, direttore dell’Initiative for Vaccine Research dell’Oms, risponde ad alcuni quesiti su vaccini e vaccinazione e spiega in che modo l'Oms sostiene i Paesi nel proteggere le proprie popolazioni.

Durante la stagione influenzale dell'emisfero australe (che comprende Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Cile e Uruguay), la pandemia di influenza A/H1N1v si è comportata come l'influenza stagionale, con un aumento rapido di casi a partire da maggio e un picco tra la fine di giugno e i primi di luglio, seguito da un periodo di 6-7 settimane di declino. La maggior parte dei casi non gravi di influenza pandemica si è verificato nei bambini di età superiore ai 5 anni e negli adulti di età inferiore ai 65 anni. I gruppi più a rischio si confermano i bambini piccoli, i pazienti con patologie croniche e le donne in gravidanza.

4 Settembre: Nella notte tra il 3 e il 4 settembre si è verificato a Napoli il primo decesso in Italia di un paziente che ha contratto l’infezione da influenza A/H1N1v. Si tratta di un uomo di 51 anni, già diabetico e oligofrenico, la cui morte è dovuta all'aggravarsi della pregressa grave miocardiopatia dilatativa complicata da insufficienza renale acuta, da setticemia da stafilococco aureo e broncopolmonite, con concomitante infezione da virus H1N1. Il decesso, dunque, non è imputabile alla virulenza del virus A/H1N1v, ma allo stato di debilitazione preesistente del paziente. Il ministero della Salute sottolinea che è opportuno distinguere casi come questo, dai rari casi gravi direttamente attribuibili al nuovo virus, tra cui quello relativo al giovane paziente ricoverato per polmonite virale primaria presso l’Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza. L'uomo di 24 anni è affetto da sindrome da distress respiratorio dell’adulto, una rara complicazione dell’infezione da virus A/H1N1v.

3 Settembre: secondo quanto riporta un rapporto del Dipartimento della salute e dei servizi umani statunitense i decessi per influenza da virus A/H1N1v si sono concentrati tra gli adulti di età compresa tra i 25 e i 65 anni; il 60% di questi erano associati a condizioni cliniche di base croniche. I dati, rilevati dall'andamento dell'epidemia influenzale nell'emisfero australe, potrebbero però non rispecchiare l'andamento della prossima stagione influenzale negli Stati Uniti. Lo studio considera i dati raccolti in 5 paesi (Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Cile e Uruguay)  dai ministeri della Salute dal 1 maggio al 25 agosto, evidenziando che il virus è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla forma in cui è apparso e che quasi tutti i virus testati rimangono sensibili agli inibitori della neuraminidasi. I campioni provenienti da questi paesi e da altri paesi del sud e centro America, Europa, Asia, Africa e Nuova Zelanda non differiscono significativamente da quelli presi negli Stati Uniti in primavera. I 5 paesi dell’emisfero Sud utilizzano diversi sistemi di sorveglianza e di contenimento dell’epidemia, ed esiste una grande varietà di accesso alle cure mediche e ai farmaci antivirali. I dati e le osservazioni emersi, pertanto, non devono essere considerati definitivi, ma piuttosto come una valutazione preliminare utile per indirizzare il processo decisionale degli Stati Uniti. Il rapporto sottolinea che l'influenza pandemica non ha causato un carico eccessivo e duraturo sui sistemi sanitari dei paesi descritti: i tassi di ricovero ospedaliero variano da un massimo di 19 ogni 100.000 abitanti in Australia a 8 ogni 100.000 abitanti in Cile. Finora il tasso di ospedalizzazione degli Stati Uniti è stato di 2,6 ogni 100.000 abitanti.

30 Agosto: Gli Stati Uniti hanno registrato oltre un milione di casi.

 

23 Agosto: in Nuova Zelanda sono stati registrati 3179 casi (di cui il 97,8% confermato), tra i quali 972 ricoveri, 114 ricoveri in terapia intensiva e 16 morti. I ricoveri sono stati molto più elevati tra i Maori e le popolazioni del Pacifico piuttosto che tra gli europei. L'apparente declino della pandemia (evidenziata da tutti i sistemi di sorveglianza) non può essere pienamente spiegato. In Nuova Zelanda la stagione influenzale tradizionale è nel suo pieno sviluppo e si stima che solo l’11% della popolazione sia stato infettato dal nuovo virus dell’influenza A/H1N1v.

 

24 Luglio: i Cdc americani hanno annunciato che non verrà più segnalato il numero di casi confermati e probabili di nuova influenza A/H1N1v poiché questi numeri rappresentano solo una piccola parte del numero reale dei casi. I Cdc riporteranno il numero totale di ospedalizzazioni e di decessi settimanalmente e continueranno a utilizzare il tradizionale sistema di sorveglianza per monitorare i progressi dell’epidemia da influenza A/H1N1v.

Nella gran parte dei Paesi, il maggior numero dei casi di malattia avviene ancora nelle persone giovani, con età mediana tra i 12 e i 17 anni (sulla base dei dati provenienti da Canada, Cile, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti). Alcuni dati indicano che le persone che necessitano di ricovero e i pazienti con malattia mortale sono leggermente più grandi.

La produzione di nuovi vaccini contro il virus continua a migliorare (attualmente, per alcuni produttori, dal 25% al 50% della normale produzione per l’influenza stagionale). Ci si aspetta che i produttori abbiano i vaccini pronti per l’uso intorno a settembre. Sulla produzione di vaccini pandemici un certo numero di aziende stanno lavorando con diverse scadenze.

13 Luglio: Gli Stati Uniti sono il paese più colpito dall'influenza A di tutto il mondo. I casi confermati sono oltre 37.000 e le morti sono 211. I primi casi apparvero in California, per poi allargarsi progressivamente a Texas, Arizona, New York ed il resto degli stati. In Irlanda  i casi confermati sono complessivamente 156. L'80% dei casi erano persone di età inferiore ai 35 anni, e l'86% sono stati importati. Nove persone sono state ricoverate in ospedale, non vi sono stati decessi.

2 Luglio: Sono saliti a 130 i casi di influenza da nuovo virus A/H1N1 registrati in Italia. Gli Stati Uniti in totale confermano oltre 27 mila casi di influenza provocati dal nuovo virus A/H1N1 e 127 decessi. Il Wisconsin è lo Stato più colpito, con 4273 casi, seguito da Texas (2981), Illinois (2875), New York (2272), California (1492), Pennsylvania (1483) e Massachusetts (1287). In Sud America i Paesi più colpiti sono: Messico, con oltre 9 mila casi confermati e 119 decessi, Cile (7376 casi confermati e 14 decessi) e Argentina (1587 casi confermati e 26 decessi). In Canada, infine, confermati 7983 casi e 25 decessi.

30 Giugno: Annunciato in Spagna il primo decesso causato dalla nuova influenza A/H1N1. Si tratta di una donna di venti anni di origine marocchina incinta di 28 settimane, con una storia pregressa di asma. 

In Argentina il capo del governo di Buenos Aires, Mauricio Macri, ha annunciato l’emergenza sanitaria nella Città di Buenos Aires a seguito della diffusione della nuova influenza A/H1N1 e ha predisposto la proroga delle vacanze scolastiche invernali per motivi di profilassi, dal 6 luglio al 2 agosto. Macri ha inoltre raccomandato alle persone con sintomi di influenza di non frequentare lezioni, luoghi di lavoro o siti con grandi assembramenti di persone. Il decreto di emergenza sanitaria fa sì che ospedali pubblici e privati vengano coordinati dal ministero della Salute della città, che gestirà le risorse disponibili sia in termini di operatori sanitari sia di posti letto per i pazienti  che richiedono il ricovero ospedaliero.

 

14 Giugno: a Glasgow, in Scozia, è avvenuto il primo decesso al di fuori del continente americano: si tratta di una donna di 38 anni, con pregressa patologia cronica, ricoverata in ospedale. La donna è uno dei dieci casi da nuovo virus A/H1N1 descritti nella zona di Glasgow, le autorità sanitarie riferiscono che gli altri casi sono in buone condizioni.

 

11 Giugno: l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato l’esistenza di uno stato di pandemia da nuovo virus influenzale, con passaggio alla Fase 6 dei livelli di allerta pandemico individuati dal Piano di preparazione e risposta alle pandemie influenzali. Pandemia vuole dire aumentata e prolungata trasmissione del virus nella popolazione in numerosi paesi.

In un comunicato il ministero della Salute messicano ha riferito che nel Paese il numero di nuove infezioni da nuova influenza A/H1N1 è in  diminuzione. Ciò si deve al fatto che in Messico si è conclusa la fase epidemica, sostituita da una fase endemica, caratterizzata da focolai isolati e di facile controllo. Il Ministro ha inoltre precisato che l’emergere di nuovi casi si deve al fatto che il virus è entrato a far parte della vita quotidiana e che, per questa ragione, non dovrebbe provocare allarme nella popolazione.

28 Maggio: Sono 26 i casi confermati di nuova influenza A/H1N1 registrati in Italia.

21 Maggio: L’Istituto superiore di sanità ha confermato il decimo caso di influenza A/H1N1 in Italia. Si tratta di una ragazza di 21 anni, residente in Friuli-Venezia Giulia, rientrata in Italia il 15 maggio da un viaggio negli Stati Uniti. Dopo aver accusato febbre e sintomi influenzali, il 17 maggio la giovane è stata visitata e trattata in ospedale. Ora si trova in isolamento nella propria casa.

 

14 Maggio: Al di fuori dell'Ue e dei Paesi Efta, il numero dei casi confermati è salito a 6275, in 18 Paesi. Primi casi anche per Cuba e Thailandia, tutti e 3 a seguito di viaggi in Messico. Secondo gli ultimi dati salgono a 100 i casi confermati in Spagna, e a 78 quelli in Gran Bretagna.  Gli Stati Uniti in totale confermano 3352 casi di influenza provocati dal virus A/H1N1 e 3 decessi. È l’Illinois lo stato più colpito, con 592 casi. Il Messico riporta 2446 casi confermati e 60 decessi. In Canada, infine, confermati 389 casi e 1 decesso.

 

11 Maggio: Salgono a 9 i casi di influenza A/H1N1 registrati in Italia. L’ultimo caso confermato dall’Iss è un bambino di 2 anni, visitato il 7 maggio all’ospedale Bambin Gesù di Roma per sintomi influenzali e febbre. Il piccolo è il fratello del bambino di 11 anni risultato positivo al virus dell’influenza A/H1N1 il 4 maggio scorso, dopo essere rientrato in Italia da un viaggio in Messico. Anche il nonno dei due bambini, un uomo di 70 anni, è risultato positivo. Si tratta probabilmente di casi di trasmissione del virus all’interno di un contesto familiare, cioè da “contatto stretto”. Ora sia il piccolo di 2 anni che il nonno stanno bene. Il più grande dei due fratelli, il primo ad ammalarsi, è già guarito.

Il sesto caso è una donna di 48 anni che, rientrata da un viaggio in Messico con sintomi influenzali, è stata ricoverata all’ospedale Sacco di Milano dove è stata sottoposta a terapia antivirale. Il settimo caso è un uomo di 40 anni, tornato da New York con sintomatologia influenzale: è stato ricoverato presso l’ospedale San Matteo di Pavia e sottoposto a terapia antivirale. Sono entrambi in buone condizioni e anche i loro contatti più stretti sono stati sottoposti a profilassi antivirale.

6 Maggio: secondo gli ultimi dati salgono a 73 i casi confermati in Spagna, e a 32 quelli in Gran Bretagna. Gli Stati Uniti confermano 642 casi di influenza provocati dal virus A/H1N1: si va dai 97 a New York ai 61 in Texas (2 decessi), dai 122 dell’Illinois ai 67 della California. Il Messico riporta 822 casi confermati e 29 decessi. In Canada, infine, confermati 165 casi.

5 Maggio: dalla riunione tecnica dell’Oms, alla quale ha partecipato anche l’Ecdc, è emerso che in tutti i Paesi la popolazione meno colpita dal virus è quella degli anziani con oltre 60 anni e che le percentuali di casi confermati è simile tra uomini e donne. Le indagini in corso suggeriscono, inoltre, che il periodo di incubazione è di 1-7 giorni. Al momento, i virus isolati nei vari Paesi del mondo risultano molto simili tra loro e rimangono sensibili agli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir e zanamivir).

4 Maggio: il segretario alla Salute del Messico ha confermato casi in 26 dei 33 Stati del Messico: il 51,6% ha meno di 19 anni, mentre 17 delle persone decedute avevano tra i 21 e i 40 anni.

28 Aprile: il direttore del Centers for Disease Control and Prevention ha annunciato il primo decesso per febbre suina sul suolo americano: si tratta di un bambino di ventitré mesi appena rientrato dal Messico. Il governo degli Stati Uniti, di comune accordo con il CDC e la Food and Drug Administration, ha dichiarato l'emergenza sanitaria, decidendo tuttavia di non chiudere le frontiere con lo stato messicano.

 

24 Aprile: L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allerta sui possibili rischi connessi alla diffusione di questa nuova influenza nell'uomo e al suo potenziale pandemico, alzando rapidamente il livello di attenzione per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale.

 

13 Aprile:  In Messico primo decesso imputato alla nuova epidemia influenzale nello Stato di Oaxaca. La gravità della situazione ha fatto si che le autorità messicane abbiano chiuse tutte le scuole e in generale ogni edificio pubblico della capitale, Città del Messico. Oltre a ciò sono state anche distribuite mascherine e sospesi tutti gli eventi pubblici organizzati.

 

2 Aprile 2009:  Il Messico è il paese dal quale sembra essere partita l'epidemia. Il primo caso accertato risale al 2 aprile 2009.